24 ottobre 2012

Semi di speranza

Stasera non riuscivo a sopportare il cattivo odore che c’era nella sala da pranzo.
Mentre servivo i miei amici poveri, per la prima volta mi è venuto un senso di repulsione.
Stavo decidendo di andare via, quando Lui mi ha inchiodato con queste parole: “Prova per un attimo a pensare che questo sudore sia la sofferenza di questa gente che tu servi.
Questi non possiedono una casa, perché qualcuno ne ha più di una.
Questi hanno solo un vestito che serve loro come casa e a conservare la dignità.
Il puzzo che senti e ti vuole fare scappare per Me è profumo perché loro mi vedranno.
Cerca di andare oltre le apparenze e di capire il senso di tutto ciò, prova a far si che i tuoi sensi si educhino a cercare la bellezza che si nasconde dietro questo puzzo e a queste figure che a te sembrano poco armoniche.
Non mettere in atto il tuo pensiero di giustizia contro i ricchi ti arrabbieresti inutilmente, peccando di orgoglio.
Coloro che sono ricchi e sanno di esserlo e continuano a esserlo, si condannano da soli, tu lascia stare ed entra in questo mondo dei poveri”.
Non ho sentito nessun odore, solo tanta pace e serenità, mi sono sentito un povero che non ha nessun diritto, continuavo a servire a tavola a dirigere il traffico, perché stasera erano proprio tanti e tutti hanno mangiato, ma avevo la netta percezione di trovarmi in un ambiente particolare.
La cena è finita, si comincia uscire, ora le facce stanche che sono entrate escono sorridenti tra i saluti e ringraziamenti.
Uno in particolare è arrivato in modo diretto al cuore e non ho avuto il coraggio di guardare perché sapevo che era il Tuo: “Grazie Padre”.
Ciò mi confonde e da gioia… come posso io renderti grazie? Questo punto di domanda è una risposta che sta dentro di me e mi fa dire “io credo”.

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