5 novembre 2012

Semi di speranza

L’uomo non è cattivo, quando si ferma nell’amare, è solo perché ha giudicato.
Ci condizioniamo l’esistenza quando giudichiamo.
Il giudicare non ci fa amare.
E allora perché esercitiamo questa pratica perniciosa sia per noi sia per gli altri?
Dobbiamo ammettere che abbiamo paura.
Questo sentimento pericoloso ci fa vergognare, ci mette in posizione di difesa, ci rende invidiosi, mina alla base la nostra relazione con noi stessi e con gli altri.
Noi abbiamo una grande possibilità: quella di avere fede.
La fede è un dono che tutti abbiamo e come tutte le virtù va esercitata nella relazione con Lui.
Sulla fede poi costruisci con Lui il rapporto.
La nostra fede è diventata impegnativa, perché scaturisce da ragionamenti e da una morale che sono messi prima di incontrarLo.
Noi con Lui non dobbiamo fare una bella figura.
Per incontrarlo non dobbiamo avere i conti a posto.
Non dobbiamo osservare regole che ci permettono di…, possiamo solo fare forza sulla nostra volontà, perché vogliamo incontrarlo.
Vi posso garantire che Lui non si nega.
Sabato a catechismo ho detto ai bambini che Dio è padre e possiamo confidare a Lui i nostri desideri, l’importante è chiedere e sapere che come papà ci accontenta di ciò che è il nostro vero bene.
Ho invitato a dire i loro desideri e poi andare da Lui in chiesa e chiedere e sicuramente Dio avrebbe ascoltato la loro preghiera.
Domenica dopo la messa, alcuni di loro mi hanno detto che i loro desideri erano stati esauditi.
Mi ha colpito una bambina che mi ha detto “Sai ieri sera i miei genitori non hanno litigato, oggi un po’ di meno, ma posso essere contenta di come stanno andando le cose”.
Questa fede semplice fa capire che con Lui dobbiamo imparare a essere presenti a noi stessi e buttarci senza riserve.

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