2 novembre 2012

Semi di speranza

Gli eroi quando tornano dalla guerra fanno vedere le loro cicatrici perché hanno lottato.
Quelli che invece non lottano, per vergogna ed orgoglio, non permettono di far vedere le proprie cicatrici.
Nella vita spirituale succede la stessa cosa.
Quel dolore che ti ha ferito nella lotta e ti ha lasciato la cicatrice nell’anima, sai che è un dolore sano che hai vinto.
E' un po’ come l’esperienza di Giacobbe che, dopo aver combattuto con Dio, perde il nome Giacobbe, che vuol dire mentitore, e riceve il nome Israele, dopo la lotta, camminava zoppo.
Questo diventa testimonianza, se vuoi fare verità su di te, lotta. Cambierai il tuo nome.
Ci sono le cicatrici nascoste causate dai nostri condizionamenti. Noi le teniamo nascoste anche a noi, ci fanno male, il loro fetore non ci permette di chiedere aiuto, perché disgusta prima noi.
La vergogna e l’orgoglio ci spingono a tenerle nascoste e cediamo alla rassegnazione.
Ci ammaliamo e noi sappiamo dalla sintomatologia che quel malanno ha un nome, ma la paura e la non fede hanno il sopravvento.
Forse tu non sai che la tua ferita già si è impressa sul corpo dell’uomo della croce e, seppur dirai, come la sorella di Lazzaro “già manda cattivo odore”, Gesù ti ripeterà di togliere la pietra dal tuo sepolcro.
Scopri le ferite nascoste per non vedere e non sentire, liberati urlando la tua pena e il tuo dolore.
Confessa ciò che ti fa male senza paura e vergogna.
Comincia scoprire il tuo nome nuovo.
Quando confessi non accusare e non giudicare te stesso e  altri, impara dai bambini che quando si fanno male da soli piangono, ma non accusano nessuno.
Ti sto proponendo un lavoro duro, ma credimi va fatto per il tuo e l’altrui bene.

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