Ho cominciato a cercarti oltre la legge morale, rischiando di cadere nell’abisso.
Sono caduto nell’abisso delle mie passioni e piaceri e Tu mi aspettavi.
Ricordo di com’ero selvaggio, sospettoso e ribelle.
Quando stavo male tu lenivi il mio dolore, quando ero pieno di me contenevi la mia rabbia.
Hai avuto tanta pazienza, il fetore della mia superbia non ti faceva ribrezzo.
Quelle piccole conquiste erano bruciate dalla vanagloria, non t’imbarazzavano.
Tu sempre al tuo posto sempre vigile e senza giudizi.
Camminando sulla cresta del sentiero che porta a pra-castello, mi sono imbattuto in un prato di stelle alpine.
Mi tenevano compagnia il sole e il vento in quel mattino d’autunno. Alcune stelle erano ormai secche, altre ancora vive, come un bambino mi sono disteso con la faccia per terra a contemplare da vicino questi fiori bellissimi.
Colore della corolla azzurro acqua, l’infiorescenza centrale di colore bianco, quando toccai il fiore, sembrava di toccare il velluto a causa della peluria.
Questa creatura così bella, rara e solitaria ha attirato il mio sguardo, e mi ha rimandato al nostro comune Creatore.
La piccola stella mi parlava di Te, mi sono seduto e, senza pensieri, contemplavo la tua grandezza e la tua bontà
Ora posso credere, ho conosciuto il tuo amore per me.
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