9 luglio 2012

Dolore

Ho interrogato il marmo della Pietà di Michelangelo e mi ha detto della sua sofferenza quando lo scappello e il martello del maestro lo lavorava.
Ho chiesto alle viti potate alla fine di gennaio e piangevano dal dolore, perché i loro tralci erano stati tagliati e ridotti di lunghezza.
Per un momento mi sono fermato davanti alla Pietà e tanta gente rimane senza parole.
Son passato tra i filari nel mese di ottobre e tanta gente felice raccoglie i molti grappoli.
E’ proprio strano il dolore, e tu puoi viverlo in due modi… nella chiusura difendendoti e facendoti del male privando gli altri della tua ricchezza oppure aprendoti e dando agli altri i frutti del tuo dolore che sono: pace, gioia, forza di vivere.
Se capisci che, chi ti lavora con lo scalpello del dolore, ha fiducia in te e sa che da una pietra anonima ti può rendere espressione della sua redenzione. Se accetti di essere tagliato, dall’Agricoltore professionale, puoi piangere i distacchi e gli abbandoni, ma poi chi si avvicina a te si sente contenuto e amato.
L’alchimia del dolore chi la comprende? Solo chi ha il cuore sponsale…

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