In quell’eccessiva smania di sapere puoi trovare l’inganno alla tua esistenza.
Senza accorgerti ti troverai ad avere sulle spalle il peso dell’avidità.
Tutto vuoi sapere e a tutto ciò che fai vuoi delle conferme.
Ricordati che entrerai nella tomba sempre da ignorante, perché le cose che non conosci sono di più di quelle che conosci.
Il semplice va a scuola tutti i giorni, sa di imparare il minimo e quanto basta per il quotidiano.
Spesso va a scuola della sofferenza, lì impara la lezione con difficoltà, ma quando si confronta con l’Uomo della croce, comincia a capire chi è.
L’uomo avido del sapere, ha paura di amare ed essere amato, nella sua mente ha il manuale delle spiegazioni imparate sui libri.
L’orgoglio lo pone sopra gli altri, lasciandogli nel cuore l’arsura, cerca sempre la verità e non si fa trovare.
Nel vangelo di Giovanni Gesù dice: ”Vi manderò il Paraclito, Lui vi guiderà alla Verità”. Tutto questo il semplice lo sa.
Peccato che l’uomo sapiente secondo la logica umana è solo un incantatore di serpenti, è vero che affascina, ma secondo una storiella indiana che dice “Non provare ad ammazzare il cobra se non ci riesci, l’animale ti scoverà e ti morderà a morte, perché nei suoi occhi c’è la memoria della tua immagine”.
Il sapiente secondo il secolo ha solo bisogno del consenso dell’uomo per vivere.
Il semplice tutto questo lo conosce e va a scuola dalla Trinità.
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