5 settembre 2012

Ritorna

L’acqua giunge alla gola.
Un piccolo respiro e imbarco acqua.
Frenesia e ansia giocano all’affondo, vuoi dare..., è ora di fermarsi.
Fa aspettare il tempo, tu vola in alto, spazia con la tua essenza, perché è tempo del senza tempo dove l’anima ha bisogno di ossigeno, di uscire dalle nubi del quotidiano, per trovarsi con se stessa e il suo Signore.
In quel gioco relazionale, l’anima:
è sazia di qualcosa che non è il cibo;
è in pace, ma di una pace unica che non ha sperimentato prima e ne sperimenterà dopo;
è bella, perché viene illuminata dal sole che non conosce il tramonto;
è felice, perché sa di essere amata di un amore unico e speciale.
Ricordati, quando scendi da queste altezze, di fare qualcosa di concreto e di umile e custodirai nel cuore la sapienza di Dio.

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