19 aprile 2012

Virtù per l'Oggi

"Un giorno il beato Francesco, presso Santa Maria degli Angeli, chiamò frate Leone e gli disse: "Frate Leone, scrivi". Questi rispose: "Eccomi, sono pronto". Scrivi - disse - quale è la vera letizia. Viene un messo e dice che tutti i maestri di Parigi sono en­trati nell'Ordine; scrivi, non è vera letizia. Così pure che sono entrati nell'Ordine tutti i prelati d'Oltr'Alpe, Arcivescovi e Vescovi, non solo ma perfino il Re di Francia e il Re d'Inghilterra; scrivi: non è vera letizia. E se ti giunge ancora notizia che i miei frati sono an­dati tra gli infedeli e li hanno convertiti tutti alla fede, oppure che io ho ricevuto da Dio tanta grazia da sanargli infermi e da fare molti miracoli; ebbene io ti dico: in tutte queste cose non è vera letizia".
"Ma qual è vera letizia?". "Ecco, io torno da Perugia e, a notte profonda, giungo qui, ed è un in­verno fangoso e così rigido che, all'estremità della to­naca si formano dei ghiacciuoli d'acqua congelata, che mi percuotono continuamente le gambe fino a far uscire il sangue da siffatte ferite. E io tutto nel fango, nel freddo e nel ghiaccio, giungo alla porta e, dopo aver a lungo picchiato e chiamato, viene un frate e chiede "Chi è?". Io rispondo: "Frate Francesco". E quegli dice: "Vattene, tu sei un semplice ed un idiota, qui non ci puoi venire ormai; noi siamo tanti e tali che non abbiamo bisogno di te". E io resto davanti alla porta e dico "Per amore di Dio, accoglietemi per questa notte". E quegli risponde: "Non lo farò. Vattene al luogo dei Crociferi e chiedi là". Ebbene, se io avrò avuto pazienza e non mi sarò conturbato, io ti dico che: "qui è la vera letizia e qui è la vera virtù e la salvezza dell'anima".
 
Fonti francescane 278 Laudi e Preghiere

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