2 febbraio 2012

Confessione

"Padre ho peccato contro di Te e contro il cielo non sono degno di essere chiamato tuo figlio"

Un discorso del genere, davanti al Padre che si commuove nel vederti, ti butta le braccia al collo dalla gioia, si mette a correre per incontrarti...
Vedere un vecchio che corre fa sempre tenerezza... è troppo pesante.
Occorre essere meno convenzionali... più sciolti e liberi come il Padre.
E allora ho voluto parafrasare in senso autoironico quello che un figlio serio potrebbe dire in questa
circostanza al Padre dei cieli quando si va a confessare.

Carissimo Papà,
ho pensato di fare meglio di te quando ti ho chiesto l'eredità (superbia)... ma in fondo avevo paura che mio fratello, quello tutto d'un pezzo mi fregava (invidia).
Ho avuto a che fare con la figlia della superbia (stupidità) e ho perso tutto... la stessa mi ha spinto a comprare l'amore (ricatto) e mi sono trovato tra i porci.
Certo non ho fatto una bella fine nel chiedere ai porci di darmi del loro per mangiare (gola)... ora sono un pò imbranato e imbarazzato nel chiederti perdono... mi viene da giustificare quello che ho fatto (orgoglio)...
Mi sento un pò patetico quando ti parlo (non sono degno di essere chiamato tuo figlio)...
Faccio anche un pò la vittima, ma tu mi sconvolgi e mi sorprendi, corri verso di me...
Sono importante per Te...
Pensa Dio che ti corre incontro e tu corri dietro i carri dei faraoni (idolatria), ti commuovi da lontano... conosci il mio cuore più di me... e io mi perdo nei miei pensieri che come rovi soffocano il mio cuore.
Mi butti le braccia al collo... mi ami di un amore senza misura... mentre io ti do i consigli di come si dovrebbe comportare un dio (presunzione).
Una sola cosa mi sale dal profondo delle viscere...Guariscimi.!... e Tu mi rispondi.
Il sacerdote nel mio nome ti dice " ti assolvo dalle tue infermità nel nome della Trinità"

Nessun commento:

Posta un commento