Io riconosco solo il mio peccato, e il mio orgoglio non mi permette di abbandonarmi a Te.
Io ho sbagliato e io non mi permetto di offriti il mio errore.
Questo non permette al mio cuore di aprirsi al Tuo amore carico di tenerezza verso di me.
In me c'è il solito Adamo che si nasconde da Te, perchè ha paura del giudizio.
Nella mia fragilità che non accetto, e temo sia giudicata da Te negativamente, mi perdo l'ineffabile dono dall'essere amato dalle Tue viscere materne,
Dio mio.
Non ti nascondo il mio bisogno di questo amore, ma è anche forte l'orgoglio e la stupidità...
Questi mi allontanano dal tuo amore e mi lasciano nel guado dell'immobilismo aspettando l'acqua che mi travolge con i suoi flutti e non lascia di me traccia.
Stamani con fatica sono arrivato a riva accompagnato dalle Tue mani...
E sulla riva di questo torrente secco della mia esistenza... finalmente... ho pianto.
L'orgoglio ha pensato bene di fuggire e la superbia si è data a gambe leste...
Poi la stupidità ragionata davanti alla sapienza si è dissolta... e il mio cuore davanti al suo torrente che si riempiva di acque ha cominciato a cantare:
Grazie per il tuo amore misericordioso pronto a stringermi a se.
Le tue viscere amorevoli rendono il mio cuore... carne viva , pronto ad amare ancora.
La tua compassione rende salde le ginocchia e muove i piedi.
Io lo so che tu mi prendi con il mio peccato e passi l'olio della misericordia sulle ferite che da solo mi sono procurato.
Ora io so tutto questo e per gli anni che mi rimangono dammi di contemplarti sulla croce per dare alla mia mente la possibilità di tacere e al mio cuore di essere luce d'amore delle tue viscere.
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