La luna, che avevo visto nel punto più alto, mentre salivo la collina della croce, ora che scendevo dalla collina delle apparizioni, stava per nascondersi.
Una di quelle notti che non avrei mai voluto che finisse.
Avevo lasciato i miei amici del cenacolo dopo la discesa dalla collina della croce.
Mi incamminavo verso quella delle apparizioni, ero da solo,
ho iniziato la salita nessuno lungo il sentiero.
Arrivato sul luogo delle apparizioni, mi sono seduto comodamente per terra, ho recitato le lodi e il mattutino.
Un faro mi permetteva di leggere bene.
Poi ho guardato quell’immagine, non c’erano pensieri o parole.
Voglia di stare lì, era come se tutto fosse preparato apposta per l’incontro.
Una luna che sta per tramontare e il suo colore da bianco diventa giallo.
Gli uccelli mattutini che cantavano un canto di una dolcezza unica.
Un silenzio che riempie l’anima.
Le coordinate tempo spazio erano annullate.
Dalle mie viscere un qualcosa di non definibile, sale su e porta agli occhi consolazione.
Era una delle prime volte, se non l’unica, che mi trovavo in un posto dove volevo stare e con la Persona con cui volevo stare.
Quanta sofferenza allontanarsi da quel posto, avevo bisogno di far riposare il mio corpo che doveva affrontare una giornata di confessioni, stavo tornando a casa quando due cani corrono verso di me.
Mi sono accorto di loro quando li ho visto scappare via lontano da me.
Lì ho avuto la netta sensazione, che mia Madre per non farmi spaventare, perché stavo tra le nuvole, abbia chiesto ai cani di fare dietrofront.