30 novembre 2012

Semi di fede

A cosa paragonerò quest’amore?
Quest’Amore non ha eguali.
E’ unico.
E’ puro.
Fa vibrare le corde del proprio essere.
Il sentimento impallidisce, la ragione zittisce.
Il cuore s’interroga sul dono ricevuto, è troppo piccolo per un Amore grande.
La mente partorisce un solo pensiero e si domanda: “Com’è successo tutto ciò?”
Abbandonarsi e permettere al corpo di distendersi senza opporre resistenze.
I sensi sembrano ritornare ad antiche funzioni.
Non ci sono parole a definire quest’Amore, qualsiasi parola che lo definisce arrossisce per la vergogna.

29 novembre 2012

Semi di fede

La fede vissuta oltre la legge ti spinge a incontrarlo.
Ti senti chiamato non più dalla ragione che stabilisce i parametri.
Il cuore viene sollecitato dall’anima ad aprirsi.
Hai la percezione che dentro di te è successo qualcosa.
L’anima vuole incontrare il suo Signore.
Il Signore vuole incontrare la tua anima.
L’Amore è così.
Non puoi definirlo o scegliergli un nome.
Qualsiasi nome o definizione non ravvisa ciò che senti dentro.
Nell’essere amati dall’Amato la tua anima senti che si fa bella.
L’anima è condotta, dal Pastore bello in posti indescrivibili
dove la fantasia non ha più ragione di esistere.

28 novembre 2012

Semi di fede

Portami con Te dove l’orizzonte congiunge la terra e il cielo.
La sete d’infinito non è saziata, se non dall’Amato.
Tu mi conduci in luoghi pieni di luce, l’anima non trova pace, se non ti fa compagnia sulla croce.
E’ solo un gesto di gratitudine al tuo folle amore per me.
La gratitudine, a differenza dell’orgoglio, sa aspettare la risposta.
L’anima, infatti, ha la certezza che l’Amato risponde… e aspetta.
L’amore aumenta nell’attesa, perché il desiderio lo istruisce.
La gratitudine conosce l’Amato, rimane vigile, perché lo conoscerà tra mille.
Solo allora l’uomo sarà investito della follia della croce e dirà:
“ mio è il dolore che mi sfiora nel presente, mio è il dolore delle anime che mi sono accanto”.

27 novembre 2012

Semi di fede

Ho cominciato a cercarti oltre la legge morale, rischiando di cadere nell’abisso.
Sono caduto nell’abisso delle mie passioni e piaceri e Tu mi aspettavi.
Ricordo di com’ero selvaggio, sospettoso e ribelle.
Quando stavo male tu lenivi il mio dolore, quando ero pieno di me contenevi la mia rabbia.
Hai avuto tanta pazienza, il fetore della mia superbia non ti faceva ribrezzo.
Quelle piccole conquiste erano bruciate dalla vanagloria, non t’imbarazzavano.
Tu sempre al tuo posto sempre vigile e senza giudizi.
Camminando sulla cresta del sentiero che porta a pra-castello, mi sono imbattuto in un prato di stelle alpine.
Mi tenevano compagnia il sole e il vento in quel mattino d’autunno. Alcune stelle erano ormai secche, altre ancora vive, come un bambino mi sono disteso con la faccia per terra a contemplare  da vicino questi fiori bellissimi.
Colore della corolla azzurro acqua, l’infiorescenza centrale di colore bianco, quando toccai il fiore, sembrava di toccare il velluto a causa della peluria.
Questa creatura così bella, rara e solitaria ha attirato il mio sguardo, e mi ha rimandato al nostro comune Creatore.
La piccola stella mi parlava di Te, mi sono seduto e, senza pensieri, contemplavo la tua grandezza e la tua bontà
Ora posso credere, ho conosciuto il tuo amore per me.

26 novembre 2012

Semi di fede

In questi ultimi tempi come aberrazioni della mia vita passata risuonano queste parole:
“Vedrai che Lui ti porterà dove tu non vuoi”.
“Farai cose che non vuoi fare”.
Parole che implicano un sacrificio.
Questi maestri in Israele che danno questo tipo di lezione devono verificare la loro fede.
Ricordo che ti guardavo con diffidenza e paura, che tu mi chiedessi ciò che non potevo e non mi piaceva dare.
Ci siamo persi di vista, perché mi sentivo cattivo, ero caduto nelle sabbie mobili della legge morale.
Eri diventato irraggiungibile ed io estraneo perfino a me stesso, una sofferenza diffusa nel corpo e nello spirito mi faceva sentire malato, poi una frase:
“Noi abbiamo conosciuto l'amore che Dio ha per noi e vi abbiamo creduto”.

23 novembre 2012

Semi di fede

Come faccio ora a non credere in Te?
Non voglio parlare di filosofie e ragionamenti che non hanno nessuna consistenza.
Tu non mi hai chiesto di fare il bravo ragazzo per stare con Te.
Non mi hai messo ansia nell'amarti.
Mi sono trovato nella solitudine forzata e Tu hai raccolto il mio grido e mi hai consolato.
Nel dolore dove ho visto la mia pelle aprirsi, e bastava una brezza a tormentarmi, ho gridato contro di Te. Tu non mi hai punito, sulle ferite hai messo olio mentre chi diceva di amarmi vi metteva sale.
Quando il mio cinismo si univa alla fuga e veniva fuori il vigliacco che è in me, nel silenzio della mia solitudine tu non mi hai mai giudicato, con pazienza m'insegnavi la strada del dono.
Poi le mie dichiarazioni petrine fatte di amore pomposo, s'infrangevano come le onde superbe davanti agli scogli, e triste dovevo ammettere la mia miseria, il tuo sorriso mi faceva capire che certe sconfitte vanno prese sportivamente e quello che conta è il ricominciare sempre.
Tu mi hai sempre meravigliato, da quando ci siamo incontrati, non conosco un giorno, dove non c'è stata una sorpresa da parte Tua.
Mi hai preso e insegnato a gioire per le formiche, per il sorriso di un bambino, per l'amore di una donna, per la presenza di fratelli che mi amano più di loro stessi.
Il mio cuore lo sento ballare quando mi visiti nei poveri e quando attraverso loro mi sorridi e dici grazie.
Nei lutti, fatti di abbandoni, tradimenti e morte, e una montagna poteva rappresentare una dolce coperta, proprio in quegli echi che tornavano dalle mie urla, c'era una frase "Io ci sono". Inginocchiarsi in quegli spazi immensi era per me la pace.
Oggi mi trovo a respirare di Te più della stessa aria, la Tua presenza in me la sento e si esprime nella dolcezza, Tu sei il miracolo nella mia esistenza.
Oggi non posso prendere il mio cervello e farlo giocare a palla per ascoltare dimostrazioni in teologichese e filosofiche sulla tua esistenza, perché proprio Tu l'hai detto che ti trovi nei fratelli.
Io ti ho incontrato Amore Eterno, Tu sei per me come l'Aria che non si vede, ma si sente, quando non c'è la cerchi perché sai che senza di essa non puoi vivere.
Ditemi come faccio a parlare che non credo?

22 novembre 2012

Semi di fede

Credo, mi perdo nell'immenso mare del tuo amore.

Credo, mi abbandono sapendo che i tuoi sentieri sono diversi dai miei.

Credo, marcire per portare frutto, mi fa fatica. So che tu sei con me.

Credo, perché ciò che è piccolo nasconde la tua gloria.

Credo, perché il mondo non sa capire la croce segno tangibile del tuo amore.

Credo, c'è un freddo intorno a me e ho bisogno di scaldarmi al fuoco del tuo amore.

Credo, ho il desiderio di incontrarti, io so che ti vedrò.

21 novembre 2012

Semi di fede

Credo in te figlio mio e nelle tue capacità.
Quando mi chiami Padre e ti affidi a me.
Quando ti allontani da me, ti aspetto.
Quando ritorni a me, mi fai gioire.
Quando completi l’opera creatrice che ti ho affidato sei potente.
Credo in te, amico mio, e nella tua libertà ad amarmi.
Per amore ho preso la tua carne per starti vicino.
Per amore mi sono fatto uomo affinché tu non fossi solo.
Per amore e libertà ho preso su di me tutte le tue fragilità e dolori inchiodandole alla croce.
Per amore ho conosciuto il silenzio del niente.
Per amore ti ho ridonato la vita, quella che non conosce fine, e ridato la dignità di prima.
Credo alla forza del tuo amore specialmente quando mi cerca con un cuore semplice.
Credo nella mia chiesa, fatta di uomini santi e peccatori.
E’ una, tu non dividerla, perché la tunica sotto la croce non è stata divisa. Ogni uomo che attenta all’unità della chiesa commette un sacrilegio, chi scandalizza e allontana gli uomini dalla chiesa commette sacrilegio.
E’ santa, perché Io sono santo, forme d’idolatria non sono ammesse, voi siete santi perché battezzati nel mio sangue e siete un popolo di sacerdoti, re e profeti.
E’ cattolica, perché universale e le sue porte sono sempre aperte.
E’ apostolica, perché le fondamenta sono le dodici colonne cementate sulla roccia per mezzo del sangue dell’Agnello e dei martiri.
Ricordati del battesimo che hai ricevuto e che sei stato affrancato alla comunità dei santi.
Tu sarai con me con la tua carne, ravviva sempre in te la speranza della vita eterna.

19 novembre 2012

Semi di fede

Tu cerchi e, quando pensi di averlo trovato, devi cercarlo ancora.
La relazione con Lui non ha niente di statico.
Dopo che ti sei abituato a cercarlo ti accorgi che ti sei smarrito.
La relazione con Lui non è superficiale e avventurosa.
Vacilli e non ti senti adatto a nessuna relazione.
Brancoli nel buio, solo quella piccola fiammella ti fa cercare ancora.
Sei diventato prudente, non vuoi sprecare quel piccolo chiarore.
Ti avvicini alle cose e le vedi finite, ma tu cerchi Altro.
Ti butti sulle creature a peso morto, anche loro non reggono il tuo peso.
C’è un tutto che cerchi, e cominci a dubitare, perché la fiammella si consuma.
Solo in quel poco chiarore inizi a prendere contatto con la tua finitudine.
La rabbia mista di dolore e fallimento, come un masso si scaraventa sulla fiammella.
Che fare?
Ti lasci cadere le braccia?
Come puoi fermare quel masso che inesorabilmente come una valanga sta portando tutto a valle?
In quel fondo ci sono solo macerie e rovine, solo questo vedi.
La speranza sembra spegnersi, e buttando l’occhio tra le rovine, la fiammella tremolante, dice:
“Ci sono... e sono piccola poco povera.
Poco, il mio Signore mi ha paragonato a un poco di lievito.
Piccola, mi lascio trovare dai puri di cuore e dai bambini.
Povera, perché confido nel mio Creatore.
Non chiamarmi treP, chiamami FEDE”.

17 novembre 2012

Semi di fede

Prova a guardare come si aprono gli aster quando sorge il sole.
Se ti fermi davanti al lungo stelo del girasole, vedi la sua corolla muoversi, come si muove il sole in cielo.
Sono movimenti impercettibili cui tu non fai caso, eppur si muove, direbbe qualcuno.
Se tu guardi gli aster potresti imparare a vedere cosa succede in un anima quando ha fede.
Dopo una notte e una temperatura bassa, questi fiori si chiudono in se, questo succede all’anima quando è assalita dal buio.
Se tu vuoi forzarla le faresti solo del male.
Il sole con il suo calore e la luce fanno aprire i petali e tu puoi notare una corolla favolosa.         
L’anima che cerca il Sole (Dio), si espone alla sua luce e al suo calore e si apre come fanno gli aster.
L’anima, poi, una volta che ha familiarità con Dio lo segue come il girasole, nessuna ombra la colpirà, perché è sempre esposta alla luce.
Se tu vuoi imparare ad avere fede interpella la natura, in essa, infatti, sono impresse le leggi del Creatore, peccato che l’uomo le voglia sovvertire con la sua mente malata di superbia.

16 novembre 2012

Semi di fede

Fa in modo di aver cura della tua fede.
La dimensione standard è di un granellino di senape.
La qualità non omologata è quella di una fiammella di un lumino, essa brucia costantemente, senza far fumo.
La sua luce è lieve, ma costante e come preghiera sale in alto.
Quando lo stoppino finisce e la fiamma scompare, hai la sensazione che la fiamma salga al cielo.
Può succedere che a parità di stoppino, di cera, la fiamma sia più grande, più bella.
Rimani impressionato dai suoi movimenti, che sembrano una preghiera ricca di fede.
Se hai la pazienza di aspettare, vedrai che la fiamma bella ha lasciato lo sporco di fumo.
La fiammella piccola, ha resistito di più e ha lasciato tutto pulito.
Mi chiederai che cosa vuol dire?
La fiammella è la fede piccola e costante che dà luce e non scandalizza, quando si spegne, lascia tutto in ordine, è come se salisse al cielo.
La fiamma grande è quella fede che fa meraviglie, coinvolge e travolge, quando si spegne, lascia sporco, perché non ha mostrato il motivo del suo ardere, e nel suo agitarsi ha mostrato se stessa.

15 novembre 2012

Semi di speranza

Prima di uscire da casa ricordati di portare con te:
La pazienza, ti serve per gli imprevisti e allarga la tua anima.
La pace, ti dà lucidità nelle difficoltà.
Il sorriso, elimina tutte le resistenze e ti rende elastico.
L’autoironia, smorza le difficoltà che possono degenerare.
L’umiltà, preserva l’anima dall’abisso delle passioni.
Il distacco, ti permette di vedere ciò che fai e dare una valutazione oggettiva.
La fiducia, è il sole che rivela i punti bui.
La fede, rifugio che non delude.
La speranza, perché Colui che ti ha creato è Onnipotente.
L’Amore Eterno, perché non ama giudicare il fratello.
Tutto ciò ti permette di vivere in maniera sana, nel lungo periodo puoi correre il rischio di farti santo.

14 novembre 2012

Semi di speranza

Come un principiante mi avvicino a Te.
Ogni momento è buono per amare ed essere amati da Te.
Ogni istante mi può portare lontano da Te.
La distrazione, il ripiegamento su di me, l’egoismo, la superficialità, la superbia, leoncelli che insidiano l’anima e la lasciano smarrita nella solitudine.
Anima mia, nel tuo buio, orientati verso il nord c’è la stella del navigante, che solo al guardarla da speranza.
E’ Maria.
Di Lei non si parla, si vive.
Vivi di Lei e per Lei.
Al tuo interlocutore non mostrar mai Lei, perché vuole che dai, Chi ti ha donato.

13 novembre 2012

Semi di speranza

Quest’amore forte e fragile mi tiene fermo.
E’ forte per l’intensità, è debole per la dolcezza.
L’intensità mi porta a trattenerlo e a farlo mio.
La fragilità è che chiunque può calpestarlo, io non posso difenderlo.
L’intensità è che ogni giorno è nuovo e non conosce logorio.
La fragilità è un amore che si dà ed è esposto all’intemperie.
Dammi ancora un po’ di tempo, affinché tutto ciò diventi carne in me.
Allora potrò dire: "chi mi separerà dal nostro amore?"
La tribolazione si perde nell’intensità.
La spada non riesce a tagliare ciò che è fragile, perché la fragilità si apre al suo taglio per darsi.
Quest’amore è più che vincitore, perché ha il sigillo del dolore.
Non ho paura.

12 novembre 2012

Semi di speranza

Tu sai tutto, Tu sai che Ti voglio bene.
Nel fondo della mia anima c’è un dolore.
Quando mi trovo a parlare del nostro rapporto, faccio fatica a esprimere ciò che Tu sei per me e ciò che io sono per Te.
Ho bisogno di tacere per non parlare per sentito dire.
Parlare di Te, faccio fatica, è come svelare un segreto sigillato nel mio cuore.
Non parlare di Te è non dare ai fratelli la possibilità di conoscerti.
Sono arrivato in un punto dove il tacere e il parlare si equivalgono.
Tu sai ciò che bene per me e per gli altri, la mia paura è sciupare questo fiore.
Questo non deve accadere.
Fammi luce nel dare ciò che è il bene per gli altri.
Ho capito una cosa importante, i segreti del cuore hanno un pudore più grande di quelli del corpo.

9 novembre 2012

Semi di speranza

Gesù a differenza dei suoi contemporanei mette sulla cattedra una povera vedova.
Questa vedova con 5 centesimi fa un trattato di economia divina: dà il suo tutto per avere l’Infinito.
Nel suo anonimato non è notata dai sacerdoti che sono impegnati a prendere le offerte consistenti, mentre la vedova deve mettere di persona i suoi spiccioli ed è notata da Gesù.
Quando l’offerta era cospicua, i sacerdoti dovevano gridare la somma in modo che tutti nel tempio sentissero.
Gesù raccoglie intorno a se gli apostoli e fa notar loro il fare della vedova che, senza sapere, insegna come fidarsi del Signore. Dà lezione su come si rende culto a Dio. Come si esce dalle difficoltà, pur essendo in balia di tutti, specialmente degli scribi che amano sfruttare le vedove.
La vedova è libera da queste angherie e nella sua debolezza propone uno stile di vita che noi non siamo in grado di realizzare perché siamo nella paura.
In questa donna c’è il coraggio della debolezza e lei viene presa da Gesù come maestra di vita, perché porta la sua esperienza e non chiacchiere dei cosiddetti specialisti.

8 novembre 2012

Semi di speranza

Cosa è ciò?
Ho interrogato la terra ed essa mi ha risposto: “non sono io”.
Ho interrogato tutte le cose che in essa sono e mi diedero la stessa risposta.
Ho interrogato il mare, gli abissi e gli animali e mi risposero: “non siamo noi il tuo Dio, cerca più sopra”.
Ho interrogato i venti e tutta l’atmosfera coi suoi abitanti e mi hanno risposto “Anassimene si sbaglia: non siamo noi Dio”.
Ho interrogato il cielo, il sole, la luna, le stelle e mi risposero: “Neanche noi siamo il Dio che cerchi”.
Dissi allora a tutte le cose che stanno intorno alle porte della mia anima: “Mi avete detto che non siete Dio; ditemi almeno qualcosa di Lui”.
A gran voce gridarono: “Egli ci ha creato”.
La mia domanda era la mia riflessione; la loro risposta era la loro bellezza…             S. Agostino

7 novembre 2012

Semi di speranza

Sicuramente avrai sentito sulle tue guance la brezza che sfiora lieve il tuo volto.
Hai provato un senso di benessere, hai chiuso gli occhi e la tua fantasia è volata in alto.
Prova a pensare che la stessa brezza sfiori il tuo corpo e ti senta avvolto da essa.
Hai la netta sensazione che dentro di te qualcosa stia accadendo.
Il corpo non rappresenta più il carceriere del tuo spirito e tu nell’unità del tuo essere voli.
Si! Volare, le nostre anime hanno bisogno di volare in alto per incontrare il loro Sposo.
Non cercare di prendere sempre quel misero becchime che ogni giorno ti è proposto e tu sei costretto a mangiare, tu sei fatto anche di carne ma non solo.
Alimenta il tuo spirito con parola di Dio, con la carne di Cristo.
Chiudi gli occhi e lascia la tua nella Sua mano.
Apri il tuo cuore cerca nel suo interno le stanze chiuse e aprile.
L’odore stantio delle solite cose cede il passo alla brezza che muovendosi nel tuo cuore porta vita.
Cerca di essere un bambino, provaci a farti accarezzare dalla brezza dello Spirito Santo.
Non fare come Naam il siro che si arrabbiò quando il profeta gli chiese di lavarsi al Giordano per guarire dalla lebbra.
Il suo servo gli disse che se il profeta gli avesse ordinato di fare una penitenza l’avrebbe eseguita, a maggior ragione si poteva lavare nel Giordano.
Le cose semplici nascondono nel profondo la loro essenza e i valori, dietro i ragionamenti ci sono le tentazioni del male.

6 novembre 2012

Semi di speranza

E’ difficile ricominciare, è fendere con una spada di luce il buio che ti avvolge.
E’ come alzarsi di scatto, rischiando di farti girare la testa.
E’ toglierti in maniera violenta le coperte di mattino, sapendo che fuori dal letto si sta peggio.
Devi sapere che ricominciare è il gesto più bello che tu possa fare verso di te:
Ti dai la possibilità di avere le scarpe pulite.
Puoi guardare con occhi nuovi il giorno che nasce, pensa il sole sorge solo per te.
Hai la possibilità di vedere di nuovo le persone che ami in modo nuovo.
Non senti il peso del tuo passato, che sta sempre a chiedere i suoi diritti.
L’ansia di fare sempre bene le stesse cose, è sostituita dal fatto che in quel momento le stesse cose sono fatte la prima volta.
Hai l’impressione di essere superficiale, pensa la casa è costruita mattone dopo mattone.
Cerca di cogliere la novità del ricominciare per non cadere in una sorta di alienazione che rende la vita dello spirito ingessata.
Questo fa in modo che tu non possa volare alto.
Quando ricominci e ti volgi indietro puoi guardare il passato senza sensi di colpa.
Questo fa si che tu non ti senta tiranneggiato, e non guardi il futuro che è fuori dalla tua portata.
Ricominciare è alzare la testa, puoi vedere la tua stella e se non sei romantico, quando guardi in alto sai che lassù Qualcuno ti ama.

5 novembre 2012

Semi di speranza

L’uomo non è cattivo, quando si ferma nell’amare, è solo perché ha giudicato.
Ci condizioniamo l’esistenza quando giudichiamo.
Il giudicare non ci fa amare.
E allora perché esercitiamo questa pratica perniciosa sia per noi sia per gli altri?
Dobbiamo ammettere che abbiamo paura.
Questo sentimento pericoloso ci fa vergognare, ci mette in posizione di difesa, ci rende invidiosi, mina alla base la nostra relazione con noi stessi e con gli altri.
Noi abbiamo una grande possibilità: quella di avere fede.
La fede è un dono che tutti abbiamo e come tutte le virtù va esercitata nella relazione con Lui.
Sulla fede poi costruisci con Lui il rapporto.
La nostra fede è diventata impegnativa, perché scaturisce da ragionamenti e da una morale che sono messi prima di incontrarLo.
Noi con Lui non dobbiamo fare una bella figura.
Per incontrarlo non dobbiamo avere i conti a posto.
Non dobbiamo osservare regole che ci permettono di…, possiamo solo fare forza sulla nostra volontà, perché vogliamo incontrarlo.
Vi posso garantire che Lui non si nega.
Sabato a catechismo ho detto ai bambini che Dio è padre e possiamo confidare a Lui i nostri desideri, l’importante è chiedere e sapere che come papà ci accontenta di ciò che è il nostro vero bene.
Ho invitato a dire i loro desideri e poi andare da Lui in chiesa e chiedere e sicuramente Dio avrebbe ascoltato la loro preghiera.
Domenica dopo la messa, alcuni di loro mi hanno detto che i loro desideri erano stati esauditi.
Mi ha colpito una bambina che mi ha detto “Sai ieri sera i miei genitori non hanno litigato, oggi un po’ di meno, ma posso essere contenta di come stanno andando le cose”.
Questa fede semplice fa capire che con Lui dobbiamo imparare a essere presenti a noi stessi e buttarci senza riserve.

3 novembre 2012

Semi di speranza

Ho creduto perciò ho visto.
Certe volte la nostra fede scaturisce se abbiamo fatto bene o male.
Altre volte la fede scaturisce da un atteggiamento meritorio.
La nostra insicurezza mina alla base la fiducia.
Puntiamo sull’atto da compiere come se il nostro agire fosse un terno a lotto.
Prova solo per un attimo a tenere viva la relazione di fiducia e di bene verso Dio, quando chiedi ricordati che stai facendo un atto umano dagli sviluppi divini.
A Lui stai dando il timone,e hai la certezza che la tua piccola barchetta approderà nel porto.

2 novembre 2012

Semi di speranza

Gli eroi quando tornano dalla guerra fanno vedere le loro cicatrici perché hanno lottato.
Quelli che invece non lottano, per vergogna ed orgoglio, non permettono di far vedere le proprie cicatrici.
Nella vita spirituale succede la stessa cosa.
Quel dolore che ti ha ferito nella lotta e ti ha lasciato la cicatrice nell’anima, sai che è un dolore sano che hai vinto.
E' un po’ come l’esperienza di Giacobbe che, dopo aver combattuto con Dio, perde il nome Giacobbe, che vuol dire mentitore, e riceve il nome Israele, dopo la lotta, camminava zoppo.
Questo diventa testimonianza, se vuoi fare verità su di te, lotta. Cambierai il tuo nome.
Ci sono le cicatrici nascoste causate dai nostri condizionamenti. Noi le teniamo nascoste anche a noi, ci fanno male, il loro fetore non ci permette di chiedere aiuto, perché disgusta prima noi.
La vergogna e l’orgoglio ci spingono a tenerle nascoste e cediamo alla rassegnazione.
Ci ammaliamo e noi sappiamo dalla sintomatologia che quel malanno ha un nome, ma la paura e la non fede hanno il sopravvento.
Forse tu non sai che la tua ferita già si è impressa sul corpo dell’uomo della croce e, seppur dirai, come la sorella di Lazzaro “già manda cattivo odore”, Gesù ti ripeterà di togliere la pietra dal tuo sepolcro.
Scopri le ferite nascoste per non vedere e non sentire, liberati urlando la tua pena e il tuo dolore.
Confessa ciò che ti fa male senza paura e vergogna.
Comincia scoprire il tuo nome nuovo.
Quando confessi non accusare e non giudicare te stesso e  altri, impara dai bambini che quando si fanno male da soli piangono, ma non accusano nessuno.
Ti sto proponendo un lavoro duro, ma credimi va fatto per il tuo e l’altrui bene.