31 luglio 2012

Getta e Aspetta

Il seme della parola è stato seminato nel vostro cuore, non siate pigri, ma coltivatelo.
L’albero dona il suo seme alla terra ma non lo trattiene vicino a se, lo affida agli animali che provvedono a portarlo lontano.
Chi sa se soffre?
Il Creatore ha voluto spiegare all’uomo, con questa legge, che il nostro seme non va trattenuto.
Il seme marcisce e nessuno può impedire questa marcescenza, il contadino può curare la terra con dei lavori intorno al seme, ma il seme deve marcire e crescere.
Sicuramente c’è trepidazione nel contadino, ma non può fare niente, deve pazientemente aspettare.
Il Creatore ha voluto spiegare all’uomo questa legge: quando il tuo seme cade nel terreno della donna, la donna che porta il seme va curata con amore e rispetto, nell’attesa non va lasciata un solo istante da sola. Il frutto che verrà fuori appartiene a se stesso e a Dio, quindi non può essere usato come strumento di ricatto o di abbandoni, ma deve essere lasciato libero di andare.
La grazia di Dio ha seminato nel nostro cuore la sua parola, noi dobbiamo curarla cioè farla attecchire nella nostra carne, come Maria ha dato la carne alla Parola e poi l’ha lasciata libera di andare, noi siamo chiamati a dare la parola, specialmente quando è diventata carne dentro di noi.
Se la lasciamo dentro di noi la soffochiamo.
Impariamo anche qui dalla pianta: essa non fa abortire fiori impollinati, solo le cause esterne possono privare la pianta del suo fiore.
Perché non rispettiamo questa legge anche noi?

Il Prossimo

Ieri pomeriggio mi sono accorto che facciamo sforzi per amare l’altro e invece... Lo sforzo che facciamo nell’amare fa aumentare il nostro ego e la relazione con l’Amato corre il rischio di deteriorarsi, perché diventiamo superbi.
E’ bello invece chiedere all’Amato di essere aiutati da Lui nell’amarlo.
Facciamo un esempio io gli dico: “Signore ti voglio offrire le prime ore della giornata, però tu fammi svegliare” e Lui puntualmente senza il bisogno dell’orologio ti sveglia e questo è bello.
Cerchiamo di farlo tutti, anche con i nostri figli e coniugi. Risparmiamo delusioni.
Nell’amare, tante volte facciamo delle imprese titaniche, che fanno ingrassare il nostro io , le nostre aspettative ed ansie. E’ bello poter dire io voglio fare questo per te, dammi una mano a poterlo fare.
Se poi leggiamo il vangelo, quando Gesù fa un miracolo la prima cosa che chiede è “lo vuoi tu?”
Se il Signore si affida a noi+perché non lo facciamo anche noi?... Affidiamoci a lui e ai fratelli amandoli.
Io voglio amarti, dì cosa e come vuoi essere amato e l’altro si impegnerà affinchè il tuo amore verso lui raggiunga la pienezza.

28 luglio 2012

Non Aver Paura

Piccolo fiore di montagna, adagiato su pochi centimetri di terra, con le radici incastrate nella roccia.
Ti vedo sbattuto dal vento, la corolla a forma di campana sembra che suoni rintocchi di morte.
Tu imperterrito resisti al vento, il tuo dolore si perde nel vento, questo tuo sacrificio ti radica nella poca terra.
Dove al sole la tua corolla prende il colore indaco...
Mi viene da dirti resisti!..
E' vero sei fragile.
Ricordati che le tue radici sono incastrate nella roccia, se vieni reciso sappi che le tue radici faranno spuntare nuove corolle che allietano il cuore nel vederle.
A te figlio o figlia ricordati che sei un fiore di montagna con i piedi attaccati alla roccia se il dolore ti scuote; è normale l’agitazione, quando questi cede il passo alla sofferenza sappi che i tuoi piedi sono poggiati sulla roccia che è Cristo Gesù, chi ci separerà dal suo amore?
Forse il dolore, la tribolazione?
In queste cose siamo vincitori.

27 luglio 2012

E' Possibile

Ricomponimi nella tua verità, nell’unita, nella fede.
Tutte le mattine e tutte le sere ripetersi questa espressione.
Siamo, fin dal mattino, fuori di noi per le cose da fare e per i desideri che abbiamo.
Prendiamo il nostro corpo, la nostra mente, il nostro spirito e mettiamoli in contatto,
Ricomponiamo la nostra persona che ha sete di Lui, e Lui è persona e noi siamo sua immagine.
Questa verità ci permette di avere un Tu e far risaltare la nostra essenza.
Ricomponiamoci nell’unità, sembriamo tante volte un pomodoro maturo caduto a terra.
Dopo il confronto con la Verità, centriamo tutte le nostre facoltà su di Lui.
Ci sentiamo centrati, il corpo è sciolto, la mente è libera, il cuore è vigile.
Questa unità conserviamola, non permettiamo a nessuno di infrangere questa nostra unità.
Abbandoniamoci a Lui dicendo una preghiera, il Padre nostro, e promettendogli che lo scocceremo tutto il giorno nell’abbandonarci a Lui sia per le situazioni problematiche che per quelle gioiose.
AMEN

26 luglio 2012

Fede

Se aveste fede come le dimensioni del seme di senape, potreste spostare le montagne.
Con pochi millimetri e qualche milligrammo posso spostare tonnellate di roccia.
Basta dire credo e crederci, e l’Onnipotente fa il resto.
Il dire SI è sempre difficile, perché la ragione non ci fa vedere oltre, e la paura  ci immobilizza .
Allora cadiamo in quello strano ragionamento, che vuole essere di fede, ma è solo vigliaccheria.
Vai oltre la ragione...
Fidati e non consigliare a Dio la soluzione del problema, perchè se la conosci  a che ti serve chiedere aiuto?
Dio opera con i suoi tempi e tu ti fidi…
Dio da le sue soluzioni e tu ti fidi…
A te la saggezza di affidarti e conoscere che la fedeltà verso di te da parte sua dura in eterno.

25 luglio 2012

Imparare ad Amare

L’amore è forte quando è debole, e la sua forza sta nell’attirare a sè proprio quando è debole.
Il nostro amore è patetico, pieno di enfasi e sceneggiate, fatto di dimostrazioni e verifiche tutta spazzatura che non ha niente a che fare con l’amore.
Spesso quando indichiamo la croce noi preti siamo patetici usiamo espressioni del tipo “vedete Gesù come ha sofferto per noi” e tutto ciò causa sensi di colpa.
Quando mi trovo davanti all’uomo della croce di solito non ho parole,guardo la sua forza e trovo sostegno alla mia debolezza,un uomo che continua ad amare quando viene inchiodato mi fa pensare e vedo il chiodo che passa attraverso i nervi e il corpo si contrae e un urlo viene fuori.
Mentre i suoi aguzzini, inchiodano le sue membra al legno, Lui trova la forza di dire “Padre perdonali perché non sanno quello che fanno”. In questa testimonianza c’è la forza dell’amore e la mia incapacità ad amare:
Faccio una cosa sbagliata e mi arrabbio con me.
Invece posso dire “Padre perdonami, perché non so quello che ho fatto”.
Vedo uno che sbaglia, giudico in maniera severa con l’indice puntato invece di dire “Padre perdonalo, perché non sa quello che fa”.
Certe volte alla fine della giornata, mi trovo appesantito “Padre perdonali, perché non sanno quello che fanno”.
Padre perdonami, perché non so quello che faccio e il più delle volte faccio ciò che non vorrei fare, ti presento questa preghiera di tuo Figlio, e Tu sai quanta sofferenza ti è costata, per questo tuo amore non essere arrabbiato con me peccatore e continui a dirmi “figlio ti amo,perché so che non sai amare e va a scuola da mio Figlio”

24 luglio 2012

Il valore delle piccole cose

Il valore delle piccole cose non ha prezzo, ma chi fa un piccolo gesto o lo riceve gli cambia la giornata.
Il valore delle piccole cose non si può qualificare, perché genera solo tenerezza.
Il valore delle piccole cose non ha paragoni, perché è l’amore che muove.
Il valore delle piccole cose è creativo, perché ti fa sentire unico.
Il valore delle piccole cose è gratuità,.perché è una dolce sorpresa.
Il valore delle piccole cose è verità, perché è accompagnato da mani nude.
Il valore delle piccole cose è tenerezza,.perché rivela il cuore del donatore.
Il valore delle piccole cose è un’opera d’arte, perché ti meraviglia.
Il valore delle piccole cose……… aggiungi
Tu non hai tempo per ricrearti nelle piccole cose...
Eppure senti il bisogno di un abbraccio, un sorriso, una carezza, uno sguardo benevolo. Devi sapere una cosa: che un abbraccio senza un regalo riscalda il cuore, un regalo senza un abbraccio è il biglietto di presentazione dell’ipocrita.
Le piccole cose sono sempre sottovalutate perché l’avidità non ci da il permesso di essere felici.

23 luglio 2012

Vacanze

Un modo strano di fare le vacanze per Gesù.
Si trova vicino al lago e porta i suoi discepoli nel deserto per farli riposare, il vangelo di ieri.
Noi invece abbiamo bisogno di farci vedere sulla spiaggia dove c’è solo confusione. Perché nel deserto? Perché un luogo silenzioso?
La nostra mente ha bisogno di fare un viaggio difficile e non è abituata, solo il silenzio e il deserto le permette di fare questo lungo viaggio.
Quando vai nel deserto o ti proponi di fare un po’ di silenzio, proprio allora la mente sovvertitrice dello spirito ti propone di fare quella telefonata urgente…
Devi comprare il rotolo di carta igienica (sensi colpa) se no ti dimentichi...
Oppure ti spaventa l’orizzonte che si apre nel tuo essere e cominci ad avere paura che tutto sfugga al controllo.
Devi solo concederti un tempo utile, affinchè il tuo spirito non si senta schiacciato dalle cose da fare, ma cominci a navigare nell’oceano dell’amore misericordioso del Signore… Lì l’anima trova la possibilità di respirare e anche il corpo si distende...
L’anima ha bisogno di vedere il bello e il tuo corpo senza fare la prova del costume si apre alla vita come un fiore di aster, che quando esce il sole si apre...
Questa naturalezza la puoi trovare solo seguendo i moti della tua anima che cerca il bello, il vero, lo speciale, l’unico. Tutte cose che vengono dall’interno dell’uomo, poiché quelle che entrano dall’esterno vanno nella fogna.

13 luglio 2012

Fedeltà

Ho bisogno,  di pregare, di chiedere, di avere risposte…
E poi?
Quando mi rispondi con parole che non combaciano con le mie…
Il mio pensiero prende il sopravvento e ciò che tu suggerisci va nel dimenticatoio.
Sono illogico e pretendo che tu risponda alla mia illogicità.
Sono egocentrico e pretendo che tu scenda nell’abisso del mio egoismo.
Faccio la vittima e ti ricatto con i miei piagnistei di richieste non esaudite, mentre mi hai dato molto e tanto l’ho fatto abortire.
Passo il tempo a rinfacciarti il tuo senso di giustizia e non mi chiedo se ti sono fedele.

11 luglio 2012

La Sua Presenza

Il passo oggi era spedito e il sole picchiava forte, camminare alle 3 del pomeriggio sotto il sole è da matti.
Il fisico teneva... Il sole fiaccava e camminando mi sono venuti in mente tanti miei atteggiamenti rinunciatari dettati da quelle condizioni che tra loro si oppongono, poi basta una giustificazione e mandi tutto a monte… diventi rinunciatario.
Ho pensato ai tanti incontri fatti e finiti in maniera neutra, alle tante parole dal tono rassegnato che non colpevolizzavano nessuno, ma cercavano sempre di salvare capri e cavoli...
Proprio una vita da mediano e non da cristiano.
Accetto questa sfida, non per combattere contro il sole, perché questo è follia; solo perché Lui è il punto di sintesi del mio essere. Tra il corpo che sta bene e la paura di sentirsi male, c’è Lui che dice “ Cammina e facciamoci 4 chiacchiere” alla fine delle due ore ero sudato, non mi sono accorto della fatica potevo solo dire "Lui ha vinto le mie paure".

10 luglio 2012

Il Nostro Dio

Quando non capisci come Dio opera, non giudicarlo, perché corri il rischio di peccare di superbia.
Quando tuo figlio ti chiede, perché hai quel determinato comportamento e non capisce le tue spiegazioni… tu ti arrabbi e gli dici: ”Poi crescerai e quando sarai grande come me, capirai”
Dio non si arrampica sugli specchi come fai tu… e non ti fa neanche un rimprovero…
Con i suoi tempi ti risponde adeguatamente con quelle strane coincidenze che non sono causa ed effetto, ma una relazione continua e costante basata sulla fiducia che Lui ha in te.
Tutto questo a te sfugge,  per Lui il mestiere di Padre, non è un ruolo, ma è la sua stessa essenza.

9 luglio 2012

Dolore

Ho interrogato il marmo della Pietà di Michelangelo e mi ha detto della sua sofferenza quando lo scappello e il martello del maestro lo lavorava.
Ho chiesto alle viti potate alla fine di gennaio e piangevano dal dolore, perché i loro tralci erano stati tagliati e ridotti di lunghezza.
Per un momento mi sono fermato davanti alla Pietà e tanta gente rimane senza parole.
Son passato tra i filari nel mese di ottobre e tanta gente felice raccoglie i molti grappoli.
E’ proprio strano il dolore, e tu puoi viverlo in due modi… nella chiusura difendendoti e facendoti del male privando gli altri della tua ricchezza oppure aprendoti e dando agli altri i frutti del tuo dolore che sono: pace, gioia, forza di vivere.
Se capisci che, chi ti lavora con lo scalpello del dolore, ha fiducia in te e sa che da una pietra anonima ti può rendere espressione della sua redenzione. Se accetti di essere tagliato, dall’Agricoltore professionale, puoi piangere i distacchi e gli abbandoni, ma poi chi si avvicina a te si sente contenuto e amato.
L’alchimia del dolore chi la comprende? Solo chi ha il cuore sponsale…

8 luglio 2012

Nell'Amare

Oggi il mio grazie non parte dal cuore,
mi dispiace che sia così e sapere che tu sai.
Ho come l’impressione che mi forzo
e la presenza del mio essere è assente.
Tu sorridi del mio sforzo, e io sono goffo nell’esprimermi,
eppure questi momenti sono i più veri.
So che è così Signore,
Tu sei Amore, mentre io ci devo mettere la volontà.
Prendi la parola e mi dici: ”attento a non passare dal dovere al sentimento.
L’amore è tutt’Altro…è  un atto libero, volontario che non ha confini, perché richiede la vita e dare la vita richiede un atto di volontà”.

6 luglio 2012

E' Così

Sicuramente l’avrò letto da qualche parte e oggi, mentre camminavo, mi è venuta in mente questa domanda “vuoi correggerti?”
Sii forte e dolce. Forte nella risoluzione ad attuare ciò che ti prefiggi, ma paterno nel correggere il tuo cuore.
Se tratti con dolcezza il tuo cuore nella correzione non corri il rischio di ingrassare il tuo io, meglio correggere con dolcezza il proprio figlio, perché lo responsabilizzi.
Essere assertivo e categorico, corri il rischio di un irrigidimento della relazione con la conseguente spaccatura. 
La stessa cosa falla con te stesso, sii dolce e all’orgoglio togli la sua virulenza che si manifesta nei sensi di colpa.
Ti dirò otterrai dei risultati sorprendenti, dove la stessa correzione diventa un gioco e non una medicina amara da ingoiare, e nello stesso tempo farai l’esperienza del Signore che chiede di imparare da Lui che è mite e umile di cuore.
Mite può significare anche dolce.

4 luglio 2012

Lotta

Certi momenti ti trovi a fare i conti con la vita e vedi che sono in rosso, sei sempre in perdita.
Hai cercato di migliorarti da un difetto o peccato e ti trovi ad alzare bandiera bianca, perché l’abitudine è più forte, sconfitto e rassegnato, ti perdi la gioia di sfidarti ancora e la tua vita spirituale diventa piatta e senza mordente…
Diciamo cuna vita da mediocre.
Prova a prendere il peccato o difetto e cerca il suo contrario...
Per esempio al peccato di gola si oppone la virtù della temperanza…
Cerca nella scrittura o anche in testi non cristiani cosa bisogna fare per conquistarla fai una strategia con il tuo confessore e lancia la sfida.
Entra nell’abisso di questo peccato istintivo, sii risoluto e prendi una decisione, per raggiungere la temperanza datti pure del tempo e sii disciplinato senza farti sconti.
Sappi che l’aiuto del Signore e la disciplina ti danno gioia nel raggiungere l’obiettivo  che liberamente hai scelto e ti trasformano, per quanto riguarda la temperanza, il tuo cuore non è ingolfato.

3 luglio 2012

Vacanze

Abbiamo bisogno di riposo…
Il nostro corpo ha bisogno di relax…
Ma sulla spiaggia dobbiamo andare secondo il canone “il corpo è mio e lo gestisco io”…
Come è brutto far vedere un corpo gestito male…
E allora prima di ostentarlo mi vado a stressare in palestra...
Ecco il nostro riposo: è proprio un riposo eterno perché si vedono questi involucri vaganti e scolpiti che non riescono a mettersi in contatto per poter avere una relazione che li riempia.
Le nostre mani hanno bisogno di stringere e toccarsi ora invece allungando le unghie vogliamo essere distanti e graffiarci…
Il nostro volto segnato dal tempo che passa è tutto rifatto per paura di essere esclusi…
Queste paure di essere esclusi non ci fanno incontrare, gettano il sospetto e l’isolamento, alterano la nostra vera natura a cui siamo chiamati: quella di incontrarci, raccontarci, rivelarci, in quella che è la nostra vera essenza.
Hai la gestione del tuo corpo per qualche annetto.
Pensa invece che quando accarezzi gioisci tu che dai e l’altro che riceve, quando sorridi e hai le rughe, anche i tuoi occhi sorridono e il tuo volto è solare e sei felice tu e l’altro che riceve il sorriso…

2 luglio 2012

Il Piccione Maestro di Vita

Mi aspettava all’ingresso  davanti al portone chiuso della chiesa, voleva uscire e dopo quindici giorni passati a volare e a dare craniate su i vetri in chiesa il mio amico piccione stava la mezzo morto.
Un po’ di malinconia mi veniva dentro, mentre lo poggiavo sul prato.
Non si reggeva in piedi e barcollando cadeva in avanti…
Sono andato a completare l’apertura delle porte delle chiesa e dopo sono tornato a vedere come stava.
Dopo appena pochi minuti il piccione si reggeva  sulle sue zampe  e con la testa inquieta si guardava intorno…
Ormai era libero e poteva volare senza barriere e con mia somma meraviglia ha spiccato il volo…
Basta poco… Un po’ di aria per riprendere vita… Mentre chiusi nei nostri doveri, sensi di colpa, nel perfezionismo inesistente, illogico e irreale continuiamo a dare craniate alla vita.
Basta anche a noi quel soffio di vita che ci permette di volare com’è successo al piccione.