30 aprile 2012

Curiosità

Certe volte la ragione ti spinge e ti inganna a cercare di capire...
E tu non ti chiedi prima se vuoi capire o comprendere...
Alla fine ti trovi nella foresta dei tuoi pensieri che senza tregua ti  spingono.
Entri dove non puoi entrare, e non proteggi il tuo cuore e la tua persona.
L'unica sete che hai è di "sapere" è quel "sapere" scaturito dal tuo orgoglio è la curiosità che come acqua gelida si riversa su di te e ti paralizza, ferendoti nel profondo del tuo essere.
Puoi usare la ferita a tuo vantaggio, passando su di essa l'olio della misericordia verso di te e l'energia che hai speso per la stupidità di sapere la userai per alimentare l'umiltà della tua saggezza.

28 aprile 2012

Eterno...

Ti prende i sensi ,ma non  scaturisce dai sensi.
E' nato per primo nel cuore dell'uomo e non conosce  tempo.
Lo cerchi, lo trovi, lo ricerchi ancora dopo averlo trovato.
Ha una particolare acqua che disseta e ti lascia il gusto di berla ancora.
Quando entra nel profondo di te, ti sembra di essere stato abbandonato,
e invece sono solo le tue resistenze affinchè lui possa prendere possesso.
Poi ti sembra di rinascere e di conoscere il giorno senza tramonto.
E poi alla luce segue la quiete e l'anima si alza e cerca ancora.
Questo nascondere, cercare, trovare, è un infinito giocofatto di luce e di buio,e l'anima che conosce se stessa
a qualsiasi ora è vigile e chiede al suo spirito dove è l'Amore Eterno.
Quando le sentinelle dell'ultimo turno le daranno le ultime indicazioni
l'anima spicca il volo, conoscerà la parola "stare"perchè starà al di la del tempo con l'Eterno Amore.
 

27 aprile 2012

L'Ho Vista Seduta

L'ho vista seduta di fronte ad una sedia vuota, non ha età.
Sono passato in diversi momenti della vita e lei aspettava.
Sono passato nei momenti di attesa e lei mi toglieva l'ansia.
Sono passato nei momenti di fallimento e lei mi indicava il modello.
Sono passato nei momenti di gioia e mi invitava a non attaccarmi.
Sono passato nei momenti tristi e lei con il sorriso appena accennato mi incoraggiava.
Sono passato nel turbine delle passioni e lei senza scomporsi mi conteneva.
Poi un giorno mi sono fermato davanti a lei sulla sedia vuota e le ho chiesto il nome.
Mi ha detto che si chiama Speranza e il segreto dell'eterna vita.
E poi mi ha sussurrato all'orecchio "io sono la porta che ti fa entrare nelle piaghe del Risorto".
Cristo mia speranza è Risorto...
Veramente Cristo mia speranza è Risorto.

26 aprile 2012

Cerca...

Non so se queste parole ti possano servire.
E non mi chiedo neanche se servano.
L'acqua che esce dalla fonte è continua e si perde...
La sorgente è generosa e dà....
Quell'acqua può essere bevuta da un essere umano, da un animale che cerca refrigerio, dai fiori e dall'erba che si alimentano.
Quell'acqua porta ossigeno ai pesci e i fiumi che vengono purificati.
Tutto questo la sorgente non lo sa, ma continua a dare.
Stanco vai cercando qualcosa e non trovi.
Siediti e fatti trovare...
La fede è come l'acqua che arriva a una zolla arida.
Scompare nella terra e tu vedi la zolla cambiare colore.
Così è la fede.
Fatti trovare e ti bagna nel profondo con il suo amore.
Sappi aspettare e dopo un po' teneri fili di erba diranno al tuo cuore che non è sterile.

23 aprile 2012

Sensi di Colpa

In un mondo che non conosce; "Addestra il ragazzo secondo la via per lui" Prov 22,6,
Quando noi facciamo qualcosa che non ci è congeniale o costringiamo altri a fare cose alle quali non sono inclini generiamo in quelle anime sensi di colpa.
Cominciamo ad essere fedeli a noi a vedere la nostra diversità dagli altri come ricchezza, non come superiorità o inferiorità..
Noi abbiamo il nostro talento che ci distingue tra noi e ci rende uniti.
Quando si incontrarono due donne straordinarie Madre Teresa e Chiara Lubich, tra loro non ci fu competizione tanto che madre Teresa disse a Chiara "tu fai le cose che io non posso fare... io faccio cio che tu non puoi fare".
Queste due diversità hanno portato tanta ricchezza nella chiesa e nel mondo.
Quello che noi possiamo e sappiamo fare... facciamolo con gioia.
in questo modo i nostri sensi di colpa andranno via...
E se per caso le paure e il panico ci accompagnano, perchè gli altri non vogliono che noi siamo noi stessi ricordiamoci" 19 Da questo conosceremo che siamo nati dalla verità e davanti a lui rassicureremo il nostro cuore 20 qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa." 1 Gv 3,20

20 aprile 2012

Rimuginare... Recriminare...

Rimuginare, come recriminare sono due verbi che non dobbiamo assolutamente coniugare.
Nella vita spirituale sono dei veleni che non solo intossicano l'anima ma anche le relazioni.
Due esempi presi dalla bibbia ci danno la dimensione di come il cuore dell'uomo, quando coniuga questi verbi, perde di vista Colui che lo ha tratto dalla polvere e gli ha dato una dignità.
Saul il re di Israele, quando senti che le donne cantavano in onore di Davide, che aveva ammazzato Golia, si ingelosì e rimuginava dentro di se queste parole... "a me che sono il re hanno detto che ho ammazzato
solo mille nemici, mentre a Davide ne hanno dato diecimila".
Questo suo rimuginare l'aveva portato a decidere la morte di Davide.
Un altro fatto è quello di Israele che, nel deserto,  si era stufato della manna...
Cominciò a recriminare con queste parole "meglio restare in Egitto, avevamo cibo in abbondanza, mentre questa manna ci nausea"
...Pensate in Egitto si lamentavano che erano schiavi.
Anche noi guardando il passato ci diciamo "solo se... o se avessi...."
Questa storia del passato ci appesantisce il presente e diventa una zavorra che ci fa restare fermi...
Ma io ho un oggi che posso vivere e ho tra le mie mani e questo oggi e un regalo che devo aprire in questo
momento con l'animo di oggi e non con la storia di ieri...proviamoci!
Se Dio ci perdona sempre le offese fatte a Lui, perchè noi non abbiamo il coraggio di iniziare oggi.
Usciamo da questo isolamento e proiettiamoci in questo nuovo giorno, che mi mette in relazione con le persone di ieri e noi sappiamo che non sono le stesse, perchè anche loro hanno smesso di rimuginare e
recriminare...
E se per caso sono vecchie perchè attaccate al passato tu sei nuovo e puoi portare sempre un pò di aria fresca.

19 aprile 2012

Virtù per l'Oggi

"Un giorno il beato Francesco, presso Santa Maria degli Angeli, chiamò frate Leone e gli disse: "Frate Leone, scrivi". Questi rispose: "Eccomi, sono pronto". Scrivi - disse - quale è la vera letizia. Viene un messo e dice che tutti i maestri di Parigi sono en­trati nell'Ordine; scrivi, non è vera letizia. Così pure che sono entrati nell'Ordine tutti i prelati d'Oltr'Alpe, Arcivescovi e Vescovi, non solo ma perfino il Re di Francia e il Re d'Inghilterra; scrivi: non è vera letizia. E se ti giunge ancora notizia che i miei frati sono an­dati tra gli infedeli e li hanno convertiti tutti alla fede, oppure che io ho ricevuto da Dio tanta grazia da sanargli infermi e da fare molti miracoli; ebbene io ti dico: in tutte queste cose non è vera letizia".
"Ma qual è vera letizia?". "Ecco, io torno da Perugia e, a notte profonda, giungo qui, ed è un in­verno fangoso e così rigido che, all'estremità della to­naca si formano dei ghiacciuoli d'acqua congelata, che mi percuotono continuamente le gambe fino a far uscire il sangue da siffatte ferite. E io tutto nel fango, nel freddo e nel ghiaccio, giungo alla porta e, dopo aver a lungo picchiato e chiamato, viene un frate e chiede "Chi è?". Io rispondo: "Frate Francesco". E quegli dice: "Vattene, tu sei un semplice ed un idiota, qui non ci puoi venire ormai; noi siamo tanti e tali che non abbiamo bisogno di te". E io resto davanti alla porta e dico "Per amore di Dio, accoglietemi per questa notte". E quegli risponde: "Non lo farò. Vattene al luogo dei Crociferi e chiedi là". Ebbene, se io avrò avuto pazienza e non mi sarò conturbato, io ti dico che: "qui è la vera letizia e qui è la vera virtù e la salvezza dell'anima".
 
Fonti francescane 278 Laudi e Preghiere

18 aprile 2012

Proviamo ad Eliminare

1 Devi anche sapere che negli ultimi tempi verranno momenti difficili. 2 Gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanitosi, orgogliosi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, senza religione, 3 senza amore, sleali, maldicenti, intemperanti, intrattabili, nemici del bene, 4 traditori, sfrontati, accecati dall'orgoglio, attaccati ai piaceri più che a Dio, 2 Tim3,1-4;

Io non sono un moralista bigotto ma, leggendo questo passo, mi accorgo che questa normalità oggi ci avvolge.
Quello che più mi impressiona è che tutto ciò è normale e che tale comportamento è giustificato da persone che vanno in chiesa.
Mi chiedo dove è la consapevolezza di essere amati dall'uome della croce?
Allora non mi meraviglio della tristezza che si vede nei nostri volti...
Per avere la gioia cerchiamo di abbandonare certi atteggiamenti...
Smettiamo di giustificarci dietro l'atteggiamento comune nel dire : "tutti fanno così" e che per essere "moderni" bisogna mancare di rispetto al fratello.
Lasciamo perdere questo qualunquismo che ci fa male e ci rende tristi come Caino, il quale dopo che ammazzato Abele, mostra il suo volto triste, perchè sa che ha commesso una cosa da non fare...
Noi abbiamo una fiamma dentro il nostro cuore che arde e quando la spegnamo ci accorgiamo di averlo fatto, perchè il nostro volto è triste.
Per evitare di perseverare nell'errore ritorniamo a Lui che nella sua misericordia ci accoglie e ci rende nuove creature.

17 aprile 2012

Inizio della Vita

13 Fratelli, io non ritengo ancora di esservi giunto, questo soltanto so: dimentico del passato e proteso verso il futuro, 14 corro verso la mèta per arrivare al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.  Fil 3,13-14

Oggi pensavo a questa espressione e ho trovato veramente la forza e la speranza.
Io come voi abbiamo un grande desiderio di arrivare alla meta e cerchiamo con il suo aiuto di arrivarci.
Molte volte ci stacchiamo da questo sano cammino e andiamo a rovistare nel nostro passato.... dove c'è di tutto e niente e tutto ciò ci appesantisce fino a farci vedere la meta impossibile da raggiungere.
Il passato l'abbiamo vissuto, Paolo dice "dimentico del passato", il passato non ci appartiene fa parte della misericordia di Dio i peccati del passato se li abbiamo confessati Dio li ha perdonati...
Ora se noi andiamo verso Lui e Lui ha perdonato ciò che abbiamo commesso contro di Lui...
Chi siamo noi a ritornare sul nostro passato?
Ritornare al nostro passato altro non è quel senso di colpa perenne che abita dentro di noi e ci fa peccare di superbia, intrappolandoci nel passato e corriamo il rischio di rimanere in una zona di stallo, di mediocrità che ci scoraggia e non ci permette di andare verso la meta e ricevere il premio.... che è Gesù stesso.
Oggi se vogliamo fare una cosa interessante e in questo tempo di pasqua è anche opportuna andiamo in chiesa e offriamo al Signore il nostro passato....
Non qualifichiamolo, ma piuttosto immaginiamo di posare ai suoi piedi la nostra valigia del passato e farcene regalare da Lui una nuova... dove dentro mettere peccati e opere buone.
Alla Madonna diamo il compito di preparare bene la valigia e lei sicuramente butterà le cose negative e presenterà al Signore una valigia perfetta in modo che possiamo soggiornare per l'eterntà presso di Lui.

16 aprile 2012

Bambini e Cani

In questi giorni ho letto questa bella poesia sul "dacci il pane di ogni giorno" ci potrebbe far riflettere di quanto pane sprechiamo,e che invece di buttarlo possiamo mettere da parte quei centesimi e alla fine possiamo fare in modo che bambini e cani possono mangiare almeno pane fresco.

Molto presto, come ogni mattina

bambini disputano con i cani

attorno ad una latta di spazzatura.

E dividono con i cani

il pane ammuffito della spazzatura.

In un mondo cane, senza cuore,

ecco la forma che Dio ha trovato

per esaudire la preghiera

dei piccoli affamati:

Dacci oggi il nostro pane quotidiano!

In quel giorno,

in quella settimana,

il pane della nostra tavola

non era lo stesso.

Era pane amaro,

pieno delle bestemmie dei poveri

che per Dio sono suppliche.

E’ tornato ad essere dolce e buono,

quando fu condiviso

con quegli affamati.

Bambini e cani. (anonimo brasiliano)

15 aprile 2012

Porte Chiuse

Vieni a porte chiuse, entri, e dici "Pace a voi".
Entri nel mio cuore e dici "pace a te".
Voglio solo per un attimo che tu entri nel mio cuore, spazzi via la paura che mi lega a ripetere sempre gli stessi rituali.
Tu, il Risorto, dici a me: "Tocca le mie mani, i miei piedi, il mio costato".
Ti rispondo "Magari !!!!! Forse morirei sul colpo".
Io lo so che tutto questo è un dono che tu puoi fare.
Entra in me e apri tutte quelle porte che il mio cuore tiene chiuse, libera quelle stanze ancora vuote e buie, entra in esse e porta la tua presenza.
Solo allora potrò percorrere la strada che tu hai tracciato per me.
 

13 aprile 2012

Pane Nostro

Il pane è l'unico cibo che è nostro, perchè si condivide.
Solo le mani sono degne di avere contatto con il pane, per questo il pane si spezza e non si taglia.
Il pane si divide e fa comunione.
Il pane mio non esiste, non fa parte della mentalità dell'uomo egoista, infatti il ricco e l'egoista mangiano solo companatico.
Martedi a pranzo a casa con degli amici, Sebastiano chiedeva a suo padre il pane, tra le tante cose buone che ha mangiato, ho sentito solo questa affermazione: "quante è buona questa spaccatina!".
Sei buono come il pane, beato quell'uomo che riceve questo complimento...
Quando mangi un pezzo di pane e senti dentro di te una gioia... pensa alla gioia che potresti dare a tanti che vorrebbero mangiare il nostro pane.
C'è quel pane buttato nell'immondizia e ammuffito... a chi è stato sottratto?
La nostra società ha smesso di mangiare il pane, per questo si è isolata.
Ha smesso di condividere per questo non mangia più il corpo di Cristo.

12 aprile 2012

Un po' di povertà

Scriveva con parole di fuoco Basilio di Cesarea vescovo del IV sec.:
Se ciascuno si tenesse solo ciò che gli serve per le normali necessità e lasciasse il superfluo agli indigenti, ricchezza e povertà scomparirebbero… All’affamato spetta il pane che si spreca nella tua casa. Allo scalzo spettano le scarpe che ammuffiscono sotto il tuo letto. Al nudo spettano le vesti che sono nel tuo baule. Al misero spetta il denaro che si svaluta nelle tue casseforti
(Non lasciare che il tuo denaro dorma).

6 aprile 2012

VIA CRUCIS


PRIMA STAZIONE: Gesù è condannato a morte.
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce  hai redento il mondo.     
 Pilato, riuniti i sommi sacerdoti, le autorità e il popolo, disse: “Mi avete portato quest’uomo come sobillatore del popolo; ecco, l’ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in lui nessuna colpa di quelle di cui l’accusate; e neanche Erode, infatti ce lo ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò dopo averlo severamente castigato, lo rilascerò”. Ma essi si misero a gridare tutti insieme: “A morte costui! Dacci libero Barabba!” Questi era stato messo in carcere per una sommossa scoppiata in città e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, volendo rilasciare Gesù. Ma essi urlavano:“Crocifiggilo, crocifiggilo!” Ed egli, per la terza volta, disse loro: “Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla in lui che merita la morte. Lo castigherò severamente e poi lo rilascerò”. Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta fosse eseguita. Rilasciò colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e abbandonò Gesù alla loro volontà. (Lc 23, 13-25).
In questo quadro viene in risalto la folla che grida di liberare un omicida, ed è molto probabile che tra quelli che gridano “crocifiggilo!” ci sarà stato qualcuno sanato da Gesù. Dio è madre e non poteva permettere che Barabba venisse ammazzato al posto suo. L’amore non può tradire la sua essenza. L’amore ha l’abitudine di sacrificarsi, perché conosce l’immenso valore dell’uomo. Ogni essere umano appena concepito ha la dignità di persona in quanto è a immagine e somiglianza di Dio.
SECONDA STAZIONE: Gesù prende la croce.
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
 Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo. 
   Gesù dice: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà”. (Lc 9, 23-24).
Voglio mettere i miei piedi dove tu lasci le tue orme Signore. Vedere il segno della croce che trascini mi fa pensare alla sofferenza che mi sono procurato. Ho creduto all’amore…..Ho voluto celebrarlo davanti a te…..e poi l’amore non l’ho più trovato e in più ho creato dolore…. Il figlio che ho generato e che ho costretto a crescere nella divisione paga un prezzo troppo alto ….. che anch’io pago. Ciondolando, schiacciato da questo dolore, ti seguo….. Rendimi consapevole che nella croce che porti c’è anche il mio dolore nascosto.
TERZA STAZIONE: Gesù cade la prima volta.
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
“Voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c’è un dolore simile al mio dolore, al dolore che ora mi tormenta”. (Lamentazioni1.12)

Ti vedo nella tua prima caduta, è solo un inizio…..mi sono sposato ed è stata una gioia…..quando ho saputo che mia moglie aspettava un bambino è stato qualcosa di indescrivibile.
Poi ho perso il lavoro e mi sono isolato perché non so come crescere il mio bambino… mi sento confuso e arrabbiato, mi è più facile cadere e cedere allo scoraggiamento. La tua caduta mi dà forza… qualcuno mi aiuterà. So che sei Tu!
La tua caduta mi indica che devo andare avanti e non arrendermi per amore verso mio figlio….perché anche Tu ti sei rialzato e sei arrivato fino in fondo.

QUARTA STAZIONE: Gesù incontra sua madre.

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima. (Lc 2.34-35).

La maternità e  la figliolanza…
Beata la donna che, indipendentemente dall’essere fertile, ha nei confronti dell’umanità un atteggiamento materno…..aperto alla vita e alla gioia.
Beato quel figlio che sa di essere figlio, che ha la consapevolezza di avere tanti fratelli e non si sente isolato. “Speriamo che non mi veda mia madre ”. Gesù, per proteggere sua madre, forse tra sé ha detto questo.  Forse Maria avrà detto: “Perché l’hanno ridotto così ?”
In questo incontro c’è tutto il dolore di una madre e di un figlio… Mio figlio è drogato……mio figlio è in carcere…
Io figlio….. quante menzogne ho detto a mia madre…….dietro queste sbarre mi manca lo sguardo di mia madre…
Tutto questo Gesù tu lo hai vissuto per noi.
QUINTA STAZIONE: il Cireneo aiuta Gesù.
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù. (Lc 23,26).
Simone di Cirene, uno che tornava dalla campagna dopo una giornata di lavoro, è costretto a portare la croce…
Signore Gesù questo Simone di Cirene è veramente un povero Cristo come te costretto a pagare affinchè la società possa vivere…. Succede sempre così: quando una società è ingiusta e iniqua ci sono sempre i poveri cristi di turno a pagare!
I conti in tasca a coloro che hanno più del superfluo non vengono mai fatti e, per ironia della sorte, questi, quando danno ciò che hanno rubato, vengono anche chiamati benefattori.
SESTA STAZIONE: la Veronica asciuga il volto di Gesù.
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
   Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per provare in lui diletto. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. (Is 53,22-3).
La nostra società cura solo l’immagine, tutti coloro che vivono di essenzialità non vengono considerati o meglio non attirano gli sguardi. Abbiamo creato castelli di cartone e personaggi negativi che ci attraggono…ma sono vuoti e celebrano il vuoto.
Gli occhi vivi del Nazareno, pur se in un volto tumefatto e pieno di sangue, ci chiedono di andare oltre le apparenze negative per cogliere il suo amore compassionevole.
SETTIMA STAZIONE: Gesù cade la seconda volta.
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
   Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. (Is 53, 6-7).
Questa tua seconda caduta mi fa pensare alla solitudine che le famiglie vivono. Esse, quale tessuto della società,  dovrebbero interagire tra loro… invece le vediamo  portare avanti nell’isolamento la propria dura esistenza. La famiglia soccombe perché è sola… implode nella propria solitudine…
Signore, questa caduta è molto dura ed  hai bisogno di qualcuno che ti aiuti a rialzarti. Signore, la solitudine delle famiglie è anch’essa molto dura…rendici capaci di gesti di solidarietà che permetta loro di sentirsi meno sole.
OTTAVA STAZIONE: Gesù incontra alcune donne piangenti.
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
   Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: “Figlie di Gerusalemme non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteli! Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco? (Lc 23, 27-31).
Queste donne che piangono rappresentano tutto l’universo femminile…La donna non piange facilmente, quando lo fa è solo perché le è stato strappato un pezzo di cuore.  Penso alle tante donne che oggi vengono discriminate sul lavoro solo perché  sono mamme! Una società che violenta la vocazione e la dignità della persona è arrivata al capolinea… o cambia o è destinata alla sterilità.
NONA STAZIONE: Gesù cade la terza volta.
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
Noi che siamo i forti abbiamo il dovere di sopportare l’infermità dei deboli, senza compiacere noi stessi. Ciascuno di noi cerchi di compiacere il prossimo nel bene, per edificarlo. Cristo infatti non cercò di piacere a se stesso, ma come sta scritto: “gli insulti di coloro che ti insultano, sono caduti sopra di me”. (Rm 15, 1-3).

Qui il Male, Gesù, ti ha fatto inciampare e tu sei caduto per la terza volta.
In questa caduta il mio sguardo cade sulle nostre case diventate degli alberghi……dove non c’è il tempo per la condivisione….per  la comunione… per rilassarsi… Siamo arrivati a comunicare all’interno della stessa famiglia con i bigliettini… tutti stiamo male ma nessuno ha il coraggio di parlare….. Il fare ha preso il posto del dialogo… le regole sterili, che chi impone non osserva, hanno sostituito l’educazione, l’arte di  tirare fuori il meglio del fratello……
DECIMA STAZIONE: Gesù viene spogliato.
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
   I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura: “ Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte”. E i soldati fecero proprio così. (Gv 19, 23-24).
Hanno spogliato l’Uomo! Dopo le violenze fisiche si passa all’umiliazione…. all’annullamento della dignità della persona.
Un povero, a cui tutto è stato tolto, diventa imprendibile.
Gesù ti voglio raccomandare quei poveri che sono forti e che vivono questa spogliazione come una sfida… e quei poveri che, invece, avendo perso la speranza si sono suicidati. La stampa di questi poveri non si occupa, perché è solo capace di vendere illusioni.

UNDICESIMA STAZIONE: Gesù è inchiodato alla croce.

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
   “Giunti sul luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: Padre perdonali perché non sanno quello che fanno”. (Lc 23, 33-34).
La sconfitta del male sono proprio quei chiodi, che ti attaccano al legno e non ti permettono di muoverti. Il male desidera la tua impotenza ma non sa che per te, Uomo della croce, proprio attraverso quei chiodi comincia la vittoria….perchè tanti uomini guardandoti alzano la loro testa e prendono forza per lottare. Quel tuo corpo esile e crocifisso diventa una sfida per andare avanti. 
A te, Uomo  della croce, voglio dire che il tuo amore mi disorienta e mi responsabilizza. Nel vederti lì appeso qualcosa dentro di me si muove e mi attira …tu credi in me e questi chiodi sono la testimonianza di quanto mi ami. Voglio ricominciare… è il cuore che me lo suggerisce.                                                                                                            
DODICESIMA STAZIONE: Gesù muore dopo tre ore di agonia.
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
   “Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. “Alle tre Gesù gridò con voce forte: Eloi, Eloi, lemà sabactàni?, che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Alcuni dei presenti, udito ciò, dicevano: “Ecco, chiama Elia!”. Uno corse a inzuppare di aceto una spugna e, postala su una canna, gli dava da bere, dicendo: “Aspettate, vediamo se viene Elia a toglierlo dalla croce”. Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. (Mc 15, 33-37).

Ora sei visibile a tutti, anche a me …il dolore dentro di me si rinnova e non ne comprendo il motivo. E’ un dolore diverso da quello che mi agita tutti i giorni, è un dolore che allenta l’ansia e la preoccupazione e mi dà forza e speranza…anche se il buio intorno la fa ancora da padrone. Finalmente il Male è stato sconfitto… anche da me se n’è andato….e ha ceduto il passo all’amore.
TREDICESIMA STAZIONE: Gesù è deposto dalla croce.
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
   “C’era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, persona buona e giusta. Non aveva aderito alla decisione e all’operato degli altri. Egli era di Arimatea, una città di Giudei, e aspettava il regno di Dio. Si presentò a Pilato, chiese il corpo di Gesù. E lo calò dalla croce.”  (Lc 23, 50-53).
In questo momento deve regnare solo il silenzio perché io possa entrare dentro il mistero della tua e della mia sofferenza…per comprendere che ciò che io vivo nella precarietà è già stato vissuto da Te sulla croce.


QUATTORDICESIMA STAZIONE: Gesù viene deposto nel sepolcro
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
   “Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo e lo depose nella sua tomba nuova che si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò”. (Mt 27, 59-60).
Tu Uomo della croce, modello positivo, devi essere chiuso, sigillato, perché il male vuole proporre modelli illusori ed evanescenti…modelli di cartone per deviare e illudere gli uomini. Questa società fatta di specialisti, di sapienti secondo il mondo, di maestri  secondo la carne, ti ha deposto nella tomba…… e molti si sono disorientati, e i testimoni sono stati abbandonati.

QUINDICESIMA STAZIONE: Gesù risorge da morte.
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
   “Passato il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare il sepolcro. Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite. Ma l’angelo disse alle donne: Non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. E’ risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: E’ risuscitato dai morti e ora vi precede in Galilea: là lo vedrete. Ecco, io ve l’ho detto”. (Mt 28, 1-7).

5 aprile 2012

Oggi è Festa

Oggi è una festa tutta particolare...
E' una festa non commerciale e che il capitalismo non può sfruttare.
E' la festa dell'Amore che ama fino alla fine...
E che da il suo comandamento.
"Amatevi a vicenda come io ho amato voi, nessuno ha un amore più grande: dare la vita per i propri amici"
Lui l'ha fatto...
Se noi vogliamo imitarlo dobbiamo metterci sulle sue orme.
 

4 aprile 2012

Cuore Puro

Ci troviamo alla vigilia del triduo pasquale e per avvicinarci a questi momenti di grazia il nostro cuore deve rimanere:

Libero da qualsiasi pensiero
Libero da tutte le aspettative
Libero dalle ansie e preoccupazioni
Libero dalle richieste
Libero dalle stesse grazie, è già una grazia essere presente a questi riti
Libero dai ragionamenti
Libero dagli stesi sentimenti

Cerchiamo di essere un foglio bianco su cui la Trinità ci vuole scrivere quale amore è stato riversato nei nostri cuori.

3 aprile 2012

Saper Perdere

Chi perde la propria vita la troverà... è la virtù di oggi.
Saper perdere l'unica cosa che abbiamo tra le mani,  la vita.
Più di una volta guardandomi dentro,  mi sono rimproverato.
Voglio dare la vita al Signore... e in questo sono sincero.
Ma come dice Cassiano: "ci sono monaci che hanno lasciato tutto... ricchezze... agi... privilegi... e poi sono attaccati al proprio cesto e litigano..."
Quello che fa impressione di fronte a scelte generose...
Occorre fare scelte di saper perdere tutti quei ragionamenti che ci facciamo per salvare dei principi (almeno così crediamo), ma altro non sono che tentazioni che ci ostacolano a donare la vita.

2 aprile 2012

Lunedì Santo

Oggi, inizia la settimana santa.
Sarebbe bello poterla vivere insieme alla luce delle virtù quotidiane.
Saper Chiedere.
Appena entrate in città, troverete un asino legato e se qualcuno vi chiede... dite che serve al Signore.
E' molto probabile che c'è stato prima un accordo per sciogliere l'asino.
Seguite un uomo che porta una brocca e chiedete la sala per passare la Pasqua assieme
Anche in questo caso c'è un accordo previo...
Donna dammi da bere...
Chiedi acqua, perchè è caldo sei stanco e hai sete.
Tu l'onnipotente chiedi...
Noi invece chiusi nelle nostre prigioni dorate dell'autosufficienza ci siamo isolati.
Noi non sappiamo chiedere...
Eppure nel chiedere si crea un rapporto di solidarietà.
Oggi vogliamo provare la bellezza di essere dipendenti... di aver bisogno dei nostri fratelli.
Cominciamo ad utilizzare l'energia che mettiamo nella superbia a vantaggio della fatica che mettiamo nel chiedere.
Proviamo nel saper chiedere e chiediamo ai nemici... agli antipatici... a coloro che ci fanno pesare l'aiuto...
Ottimo esercizio per la libertà di accogliere il risorto.

Buona settimana santa, a domani