Un saluto a tutti voi.
Ho fatto vari tentativi in questa settimana, ma non avevo mai l’ispirazione giusta per comunicarvi le mie impressioni sul terzo incontro sul Padre Nostro.
Mi riesce difficile, infatti, donarvi quello che tale incontro ha suscitato in me molto probabilmente per la profondità e l’intensità che lo ha contraddistinto.
Venga il tuo regno è la seconda invocazione del Padre Nostro sulla quale siamo stati invitati a riflettere.
Tante volte ho sentito parlare del Regno di Dio senza averci mai prestato una particolare attenzione forse per il fatto di considerarlo una cosa appartenente al nostro futuro, a quando non saremo più su questa terra, una ricompensa per il nostro agire.
…ma il regno di Dio è già qui, fa parte del nostro presente!
Cos’è ? Come riconoscerlo? Come realizzarlo?
“E’ come un granello di senape che un uomo nel campo gettò […] il piccolo seme di senape poi un albero immenso sarà”.
E’ quel seme di eternità che Dio ha messo in ognuno di noi. E’ lo Spirito Santo che nel Battesimo ci ha resi figli di quel Padre Nostro e fratelli di quel Gesù che tutto si è donato a noi.
E’ quell’anelito verso la vita vera che tante volte ho sentito dentro di me, che ha mosso tanti miei passi e motivato tante scelte…
Quante paure, quante insicurezze, quanta mancanza di coraggio hanno fatto sì che tante volte io rifiutassi di dargli ascolto!
Ma Gesù nel Vangelo di Giovanni ci dice:
“Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. […] Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vera vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano” Gv. 15, 1-6
La venuta del regno di Dio si realizza solo se stiamo legati a Lui…solo così possiamo portare i frutti dello Spirito che sono l’amore, la gioia, la pace, la benevolenza, la bontà, la pazienza, la fedeltà, la mitezza e il dominio di sè.
E saranno questi i segni della venuta del Regno di Dio…da questi ci riconosceranno come suoi figli!
La metafora della vite ha un’ulteriore implicazione per la nostra vita…come la vite, per dare frutto, deve essere potata, così anche noi siamo sottoposti a tante potature che sono i dolori, le sofferenze, le difficoltà, incompresibili da capire, da accettare soprattutto nell’immediato ma che, con l’aiuto di Dio, sono occasioni di crescita, di purificazione e di nuove opportunità.
Nella mia vita è stato proprio così…quanti passi, quante opportunità, quanti traguardi sono scaturiti da un dolore che, inizialmente, ha rischiato di annientarmi!
…ma l’amore di Dio è stato più forte, si è fatto sentire attraverso le persone, gli avvenimenti,, gli incontri, perciò, adesso mi sento di dire a me stessa e ad ognuno di voi che dobbiamo proprio realizzarlo questo suo Regno, con decisione, con forza e con coraggio!
Altrimenti, come dice sempre il vangelo di Giovanni, rischiamo di essere tagliati e gettati nel fuoco!
Io penso che tutti noi della lista possiamo essere una grande forza di preghiera e di azione, possiamo fare grandi cose per il Regno di Dio.
Mi è piaciuta molto l’idea di don Giuseppe di creare una banca europea per aiutare tutte le persone in difficoltà (lo conosciamo tutti e sappiamo che ogni tanto le spara grosse!!! ma questa a me sembra una proposta realizzabile).
Voglio concludere questa mia condivisione con il ritornello della canzone che, sempre Antonio, ha scelto per la serata:
“E così crescerà, senza fare rumore, vedrai che crescerà, come segno d’amore”.
Io voglio dire il mio Sì affinchè il Regno di Dio si realizzi anche per opera mia.
Un abbraccio a tutti e buona domenica.
Stefania
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Desidero far arrivare il mio ringraziamento a Stefania per l'efficacia con cui riesce a fissare l'insegnamento che passa attraverso don Giuseppe negli incontri sul Padre Nostro.
Così come avverto che la primavera sta arrivando, anche se l'immagine della natura è ancora grigia e sonnolenta e potrebbe apparire come una contraddizione, mi sento fortunata e felice perché vedo intorno a me tante cose belle nelle persone, un tocco nuovo, sento il Regno che si fa spazio in un quotidiano continuamente dipinto di nero.
Una persona a me molto cara è in un momento, per usare le parole di Giovanni, di "piena potatura".... Sosteniamola con la preghiera.
Vi ringrazio di cuore.
Mariangela